Catching eye : Cosa ci “cattura”?

Non penserete che saremo monotematici, vero? Non sarà solo il femminile, a catturarvi.
Siamo tutti un po’ voyeur, è innegabile. Con pulsioni diverse, ma irresistibilmente attratti da un muro di separazione, da un buco della serratura, da un gusto della scoperta di ciò che viene celato.
L’erotismo è latente, cova nel solo gesto di guardare attraverso la toppa. Eros è ciò che fa muovere verso qualcosa. Il desiderio, l’intenzione, il pensiero che arriva prima del gesto.
La bellezza è il suo motore primario.
Siamo qui per portarvela: non penserete che saremo monotematici, vero? Non sarà solo il femminile, a catturarvi.
La foto è estremamente voyeuristica, per sua natura. Permette di toccare con lo sguardo. L’obiettivo diventa la narrazione di un desiderio mediato da un occhio umano e da uno meccanico, per questo è doppiamente affascinante.
Gioca con le percezioni collettive.
E noi sfondiamo uno degli archetipi più convincenti, la nudità cruda e perfetta del maschio.
Un rasoio a lama, una bottiglia di birra, una penombra capace di esaltare l’anatomia scultorea del corpo.
Nelle intercapedini fra un’immagine e l’altra si coglie il respiro, la fotografia è un vaso comunicante che trasferisce frangenti interiori.
Qualche volta è catching eye. Il più delle volte è catching soul.
